Avventurieri e appassionati di sport acquatici estremi preparate passaporto e valigia perché oggi si viaggia! Con questo post ci spingeremo fino ai confini più estremi del  globo per raccontarvi delle rapide più ambite dove praticare il rafting.

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“Il rafting è uno sport pericoloso?” è forse la domanda sul rafting più gettonata che possiate trovare sui motori di ricerca! Il perché è piuttosto elementare.. l’idea di affrontare le rapide di un fiume a cavallo di un gommone può ovviamente generare un certo panico in coloro che si avvicinano per la prima volta a questo sport.

In verità la risposta è piuttosto semplice: se non si è preparati, se l’attrezzatura non è adeguata e se le guide sono inesperte può diventare uno sport pericoloso. Ma se invece ci si affida ad un team di professionisti l’unico rischio che si corre e quello di non voler più scendere dal gommone! 

Visto che per noi la sicurezza è importante abbiamo deciso di stilare un piccolo VADEMECUM DELLA SICUREZZA. Qualche semplice accorgimento per affrontare il rafting in totale sicurezza e a cuor leggero!

1) Verifica che sia un centro riconosciuto dalla F.I.Raft

F.I.Raft., Federazione Italiana rafting, opera dal 1987 per rendere la disciplina sportiva del rafting accessibile a tutti.
E’ ufficialmente riconosciuta dalla F.I.C.K. (Federazione Italiana Canoa e Kayak) e dal C.O.N.I. (Comitato Olimpico Nazionale Italiano).
Tutte le guide F.I.Raft. sono cresciute seguendo lo stesso iter formativo che dura da un minimo di 2 a 5 anni. Ogni guida deve partecipare ad aggiornamenti obbligatori.
La formazione prevede moduli tecnici, moduli di salvamento fluviale e viene posto un forte accento sulla capacità relazionale e sulla gestioni dei gruppi e situazioni sotto stress. La F.I.Raft. è l’unico ente italiano che prevede la valutazione, la formazione e il rilascio delle qualifiche e dei brevetti per Guide e Maestri rafting.

2) Le guide dovrebbero sempre essere un minimo di due

Possono essere due guide sullo stesso raft, su due raft diversi, o un raft ed un kayak di sicurezza che precede il gommone… Insomma due! Se stai facendo una discesa con un gommone ed una guida solitaria fatti qualche domanda.

3) Verifica l’esperienza della scuola

Da quanto opera, che esperienza hanno le guide. Sono attivi in fiume durante l’anno seguendo le stagioni oppure solo i week end estivi? Organizzano lezioni teoriche prima delle discese? E forniscono tutte le informazioni necessarie?… Chiedi, devono convincerti!

4) L’attrezzatura deve essere TOP!

Anche se non sei un addetto ai lavori è facile distinguere un gommone nuovo o tenuto bene da uno sbiadito dal sole con toppe di vario colore!; come è semplice riconoscere se ti danno delle mute e calzari e giacche rattoppate, scolorite, con il neoprene che sembra cartone. I caschi ed i salvagenti poi devono essere a norma (CE) e devono essere tutti regolabili e calzare perfettamente sulla tua taglia. Se vedi l’attrezzatura ben tenuta, appesa, ordinata, anche un po’ maniacale, spesso significa ordine e metodo anche in fiume, e questo significa sicurezza!

5) Costa più caro…

Poter offrire sicurezza, buone guide, il materiale Top ed esperienza ha un costo. Oggi non è più un segreto, comparare i prezzi è facile! Se un operatore ha un prezzo più alto, spesso c’è un motivo, soprattutto se è sul “mercato” da tanti anni.

6) Segreteria efficiente

Una segreteria che risponde immediatamente alle email, che trova subito soluzioni per ciò che stai cercando, dà informazioni univoche, chiare e puntuali è sicuramente garanzia di un servizio ben organizzato. Se è ben organizzato fuori, ci sono buone probabilità che lo sia anche in fiume!

Dopo qualche settimana di focus sul rafting abbiamo finalmente deciso di tornare a parlarvi di kayak e canoisti. E quale modo migliore, per rientrare nel tema, se non quello di regalare alle povere sventurate che hanno deciso di fidanzarsi con un canoista un po’ di consigli?

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Non dobbiamo certo convincere nessuno del fatto che il rafting e gli sport acquatici estremi siano una delle più belle esperienze che si possano praticare. Ma per i pochi scettici rimasti abbiamo deciso di stilare una lista dei 7 motivi per mettersi alla prova con il Rafting!

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Una delle domande più frequenti che si pone chi decide di provare per la prima volta la sensazionale esperienza del rafting, o degli altri sport acquatici estremi, è “Ma io lo posso fare?” “Quali requisiti devo avere? E come si fa per attrezzatura?”. 

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Riprendendo il discorso sul torrentismo, o canyoning, per avvicinarci meglio a questa disciplina, è bene dare risposta a quattro domande fondamentali.

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Scendere lungo le rapide di un fiume, lanciarsi con un parapendio dalla cima di una montagna, buttarsi con il paracadute da un aeroplano, tirare pugni con i guantoni e scalare i ghiacciai. Sono sport per soli uomini? Assolutamente no.

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Il team building (in italiano costruzione del gruppo) è un termine, genericamente usato nell’ambito delle risorse umane, che racchiude un insieme di attività formative, variamente definite come team game, team experience, team wellbeing il cui scopo è la formazione di un gruppo di persone.

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Negli ultimi anni, gli sport estremi hanno catturato l’attenzione di migliaia di persone che vogliono provare il brivido di fare qualcosa di altamente emozionante ed adrenalinico. Tra questi sport c’è n’è uno in particolare che riesce ad unire sia gli amanti dell’acqua che quelli della montagna: il torrentismo.

Conosciuto anche con il nome di canyoning, il torrentismo è l’unione perfetta tra sport e natura, acqua e terra, salite e discese ; insomma, un’avventura unica, adrenalinica e impegnativa sia dal punto di vista fisico che mentale. Ma cos’è?, come si pratica?… beh insomma impariamo a conoscerlo in tutti i suoi aspetti, scopriamo ciò che occorre sapere per approcciarsi a questo sport.

Il torrentismo è, per definizione, attività sportiva che si compie discendendo, a piedi e con l’ausilio di corde, i torrenti di montagna. Fare canyoning significa scendere in gruppo, a piedi, un torrente di montagna, attraversando tutte le difficoltà che un fiume comporta come i salti, tuffandosi o calandosi con le corde, l’attraversamento di pozze d’acqua, a nuoto o a piedi, l’immersione in gole molto strette e buie, l’arrampicata su massi rocciosi e le camminate in piano tra un fiume e l’altro.

Generalmente uno dei componenti del gruppo si occupa dell’ancoraggio decidendo, di conseguenza, la traiettoria della discesa che gli altri dovranno seguire durante quel percorso. I tragitti possono variare tra le 2 e le 8 ore ma, per i più esperti, ci sono anche maratone molto più lunghe alcune anche con pernottamento notturno.

Esistono migliaia di torrenti in Italia, in Euopa e nel Mondo dove questa attività viene praticata. Solo in Italia ne esistono più di 10.000, come ad esempio quelli offrerti dal Parco Fluviale del Nera dove opera il Centro Rafting Le Marmore. È di fondamentale importanza sapere che non tutti i torrenti sono percorribili da chiunque, alcuni richiedono un grado di esperienza molto avanzata e non sono adatti alle persone che si accingono a questo sport per la prima volta o con una bassa padronanza dell’attività.

Per approcciarsi al torrentismo non è necessaria una particolare preparazione fisica. Vista la natura dello sport bisogna avere un’ottima familiarità con l’acqua e nessun tipo di problema fisico che possa comportare un malore o un impedimento. Essendoci diversi gradi di difficoltà, più si diventerà esperti più la preparazione fisica dovrà essere adeguata allo sforzo che il percorso richiede. Il canyoning, infatti, non è uno sport pericoloso se si prendono tutte le precauzioni. Le uniche raccomandazioni sono di munirsi di GPS, mappe e di seguire le indicazioni nella guida.http://www.raftingmarmore.com/attivita/torrentismo/

Il Centro Rafting “le Marmore” offre diverse soluzioni per vivere questa avventurosa esperienza in totale sicurezza a seconda del livello di esperienze e del grado di preparazione che si ha, tutte le informazioni sono rintracciabili link